La comunità monastica, nei suoi impegni quotidiani, dà il primato assoluto alla Parola di Dio e una preminenza particolare alla liturgia (semplice, calma, serena) intesa come "esercizio del sacerdozio di Cristo" da parte di tutto il popolo di Dio.
I monaci che oggi vivono nell'Eremo san Giorgio offrono ai visitatori uno spazio di silenzio per la preghiera personale nella chiesa, e a coloro che ne sono interessati la, possibilità di partecipare a tutti i momenti della loro preghiera liturgica.
Sussidi per la preghiera liturgica (Testo e Musica):
Per eventuali offerte per messe si può utilizzare il seguente conto (indicando data e intenzione):
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Casa Generalizia Congregazione Eremiti Camaldolesi
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Quaresima come esodo: dalla servitù alla libertà, per il servizio
Archetipo per ogni idea di pellegrinaggio nella tradizione ebraico-cristiana, l’Esodo ci presenta l’itinerario penitenziale della Quaresima e l’esperienza spirituale che ne consegue come una sorta di attualizzazione del cammino d’Israele dalla dalla schiavitù dell’Egitto alla libertà della Terra promessa.
Liturgicamente il nostro esodo è verso la santa notte della Veglia pasquale in cui, nel fare memoria del passaggio del mar Rosso e della prima notte pasquale della storia della salvezza, si condensa il senso e la meta del cammino percorso e la sua attualizzazione nella Pasqua di Risurrezione di Gesù Cristo.
Può essere non privo di significato riflettere sul fatto che durante quel memoriale, in certo modo, invertiamo i tempi di questi due eventi: il passaggio del mar Rosso, dalla schiavitù alla libertà, che nella notte di Pasqua celebriamo come un arrivo, in realtà è l’evento che sta all’origine del cammino dell’Esodo. La liturgia ci ricordano quindi come quel passaggio venga a costituire, a seconda della prospettiva che si assume, ad un tempo un atto iniziale e un atto conclusivo. Esso infatti non determina una liberazione immediata, ma piuttosto apre la possibilità di un cammino.
Se il mare da attraversare segna come il discrimine tra due mondi antitetici, quello della schiavitù e quello della libertà, la realtà di ogni storia vissuta sa come questo passaggio non sia mai così immediato e e debba anzi misurarsi con le oscurità e le incertezze di spazi intermedi, significati dai quarant’anni del deserto. Il cammino lento e tortuoso per giungere alla terra promessa è l’iniziazione a una relazione con Dio, che sulle vie del deserto educa il suo popolo e lo plasma come popolo dell’alleanza. Una relazione tutta da costruire, nei fatti e nella coscienza del popolo in cammino, nel confronto con la tentazione e il limite, in un esercizio di pazienza e di fedeltà, nella consapevolezza che c’è bisogno di accogliere la grazia e la misericordia per poter ricominciare ogni giorno.
Il popolo di Israele è così sciolto da una schiavitù, ma deve imparare a vivere la libertà che non è autoreferenzialità, anarchia, ma è condizione per scegliere la via della vita, per porsi al servizio di Dio, per consacrarsi a lui. Anche il nostro itinerario quaresimale vorrebbe orientarsi a scoprire come il servizio di Dio è una espressione determinante della libertà del cristiano che si oppone a ogni forma di schiavitù, istituzionale, materiale o morale che sia, per esprimersi nel servizio, che è frutto di libera risposta e di offerta, a Dio e ai fratelli.
Così la Quaresima può intendersi come cammino verso la libertà della grazia, ma anche come ritorno alle radici della nostra identità di credenti, al dono di Dio che abbiamo ricevuto nel nostro battesimo per farne il seme di una vocazione, di una testimonianza. In questa luce in questa Quaresima proponiamo di approfondire alcune pagine in cui la Sacra Scrittura ha ripercorso il senso dell’Esodo come chiave di lettura dell’esperienza spirituale.
Feriale | ||
6.00 | Ufficio delle Letture (salvo il lunedì) | |
7.30 | Lodi | |
12.40 | Ora Media | |
18.30 | Vespri e Messa (salvo il mercoledì) |