Eremo San Giorgio

Alziamoci, dunque, una buona volta,
dietro l'incitamento della Scrittura che esclama:
"E' ora di scuotersi dal sonno!
e aprendo gli occhi a quella luce divina
ascoltiamo con trepidazione ciò che ci ripete ogni giorno
la voce ammonitrice di Dio:
" Se oggi udrete la sua voce, non indurite il vostro cuore!"
e ancora: " Chi ha orecchie per intendere, ascolti ciò che lo Spirito dice alle Chiese!".
E che dice? " Venite, figli, ascoltatemi, vi insegnerò il timore di Dio.
Correte, finché avete la luce della vita,
perché non vi colgano le tenebre della morte".

RB, Prologo, 8-13

Iniziative della comunità

Il sabato pomeriggio alle ore 17.15, si propone un incontro di approfondimento intorno ai testi della liturgia della domenica successiva.

Questo incontro ora può essere seguito anche on-line, chiedendo di essere inseriti nel gruppo apposito a fr. Lorenzo Saraceno.

In Avvento e in Quaresima il pomeriggio della domenica alle ore 16.00, sotto la guida di un fratello della comunità, sono proposti incontri di approfondimento biblico-spirituale legati al tempo liturgico.    

Questo il programma per la Quaresima 2024:

1. domenica 18 febbraio 2024

La notte della creazione: l’uomo al centro dei due racconti della creazione (Gen 1-2)

2. domenica 25 febbraio 2024

La notte dell’”Aqeda”: sacrificio di Abramo o di Isacco? (Gen 22)

3. domenica 3 marzo 2024

La notte della tentazione delle origini (Gen 2-3)

4. domenica 10 marzo 2024

La notte del passaggio del Mar Rosso (Es 14-15)

5. domenica 17 marzo 2024

La notte dell’agnello pasquale (Es 12)

6. domenica 24 marzo 2024

La notte di Gesù al Getsemani

Orario:

ore 16              lectio

ore 16.40         silenzio

ore 17              II vespri

Sono numerose le notti che hanno segnato la storia della salvezza come occasione di nuove esperienze rigeneranti e di nuove consapevolezze del popolo di Dio .

È indubbio il valore simbolico che la notte viene ad assumere in questi eventi: a indicare sia il buio della condizione di oppressione e di peccato, di cui è necessario prendere consapevolezza perché si possa invocare la luce della grazia liberatrice di Dio, sia quella concentrazione necessaria, come in un grembo materno, per generare una nuova vita. E non possiamo non riconoscere nella storia umana in cui viviamo i segni della oscurità della nostra storia personale e collettiva, da trasformare in occasione di grazia e di testimonianza di un amore di Dio fino alla fine (Gv 13,1) che riscatta il nostro peccato e la nostra inadeguatezza

Da questo punto di vista è importante rammentare che la Quaresima è soprattutto un itinerario orientato a un atto liturgico che costituisce lo sbocco e il punto focale di tutto il cammino che lo precede e il fulcro di tutto ciò che a quell’evento deve seguire: la veglia che si celebra nella notte di Pasqua. In essa si celebra la Pasqua di morte e risurrezione di Gesù Cristo che è per noi cristiani l’evento fondativo della nostra fede e della nostra vita spirituale. In quel momento non a caso facciamo rinnoviamo le promesse del nostro battesimo, a memoria del fatto che originariamente era quello il momento in cui nella Chiesa antica veniva celebrato. Battesimo, ovvero, etimologicamente, immersione, evocazione di una morte necessaria a qualche cosa (un attraversare le nostre tenebre, una sorta di notte insomma), per rinascere a una nuova condizione di vita. Quella notte santa, in cui noi facciamo memoria e rendiamo attuale per noi questo evento centrale della nostra redenzione, si colloca così al culmine di una serie di notti capitali per la storia della salvezza, che già la tradizione ebraica celebrava nella liturgia pasquale, a partire dai riti che Dio stesso aveva prescritto nella notte della liberazione dall’Egitto, avvertendo che essi dovevano valere da quel momento in poi come memoria in cui riconoscere la propria identità di popolo riscattato dal Signore: “Notte di veglia fu questa per il Signore, per farli uscire dalla terra d’Egitto. Questa sarà una notte di veglia in onore del Signore per tutti gli israeliti, di generazione in generazione» (Es. 12,42).

Quella notte, nel momento in cui gli ebrei ne fanno memoria liturgica (quella memoria che Gesù stesso celebrò prima di dare la sua vita per noi e per tutti, è occasione per ripercorrere anche altre notti fondamentali della loro storia di popolo scelto dal Signore. Per esempio così, nella veglia Pasquale, secondo il Targum palestinese, si ricordano quattro notti della salvezza:

Quattro notti furono iscritte nel «Libro dei Memoriali» davanti al Signore del mondo.

La prima notte  quando egli si rivelò nella creazione del mondo.

La seconda  quando si rivelò ad Abramo.

La terza  quando il Signore si rivelò in Egitto e la sua mano uccise i primogeniti degli Egiziani mentre salvò i primogeniti di Israele.

La quarta notte sarà quella in cui il Signore sarà rivelato per liberare il popolo della casa d’Israele dalle nazioni”.

La Pasqua cristiana può dunque essere letta come la quarta notte, che riassume e rende universale il valore salvifico di tutte quelle che la hanno preceduta. Così parla dell’evento pasquale il libro della Sapienza:

Mentre un profondo silenzio avvolgeva tutte le cose, e la notte era a metà del suo rapido corso,
la tua parola onnipotente dal cielo, dal tuo trono regale, guerriero implacabile, si lanciò in mezzo a quella terra di sterminio
(Sap. 18,1)

In questa Quaresima vogliamo dunque, a partire dalla Parola che ci trafigge come spada a due tagli, riflettere sul valore salvifico di alcune di queste notti, da cui trarre la luce di cui abbiamo bisogno per testimoniare l’evangelo della misericordia di Dio che sola può riscattare le nostre oscurità e sconfiggere il dominio del male che sembra soggiogare il corso della storia e le relazioni tra gli uomini, così segnate dall’inimicizia e dall’odio.

 

Gli incontri si svolgeranno come di consueto nei pomeriggi delle domenica in duplice modalità: in presenza (nei limiti e con le regole prescritte dalle norme sanitarie vigenti) e on line con le modalità che verranno annunciate anche sul nostro sito internet.

ecco i dati per il collegamento on-line:

lectio quaresima

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... il santo Concilio esorta con ardore e insistenza tutti i fedeli,
(...) ad apprendere « la sublime scienza di Gesù Cristo » (Fil 3,8)
con la frequente lettura delle divine Scritture.
« L'ignoranza delle Scritture, infatti, è ignoranza di Cristo ».
Si accostino essi volentieri al sacro testo,
sia per mezzo della sacra liturgia,
che è impregnata di parole divine, sia mediante la pia lettura,
sia per mezzo delle iniziative adatte a tale scopo e di altri sussidi,
che con l'approvazione e a cura dei pastori della Chiesa,
lodevolmente oggi si diffondono ovunque.
Si ricordino però che la lettura della sacra Scrittura
dev'essere accompagnata dalla preghiera,
affinché si stabilisca il dialogo tra Dio e l'uomo;
poiché «quando preghiamo, parliamo con lui;
lui ascoltiamo, quando leggiamo gli oracoli divini ».

Concilio Vaticano II, Dei Verbum, 25